Guerra civile
Era convinta che sarebbe arrivata per prima. Quando Cinzia entrò nella stanza che presto avrebbe ospitato la riunione del pomeriggio, vide qualcosa che non si sarebbe mai aspettata di trovare. Posto nel centro esatto del tavolo, come una decorazione o un vaso di fiori. Un bambino. C’era qualcosa di insolito, bizzarro in lui. Dalla statura e dall’aspetto gli si sarebbero dati non più di cinque o sei anni. Un ragazzino robusto, colorito, all’apparenza in ottima salute. Eppure non correva, non saltellava, non si lamentava di trovarsi lì tutto solo. L’intrusione di Cinzia lo lasciò totalmente indifferente. Gli unici movimenti che compiva quasi meccanicamente erano quelli della mano e della testa, intenti rispettivamente a voltare e a leggere le pagine di un gran librone di fiabe pieno di vivaci e suggestive illustrazioni.
Cinzia si guardò intorno. Come era arrivato lì quel bambino? Doveva avercelo portato qualcuno che avesse le chiavi della stanza, un vecchio e squallido appartamento che una volta fungeva da ripostiglio. Un locale un tempo governato dalla polvere e abitato da oggetti inutili e dimenticati. Ora che da qualche anno era stato sgomberato e adibito a sala per le riunioni condominiali, aveva cambiato sia regime che sudditanza. Era sempre il posto più trascurato e angusto dell’intero palazzo, ma adesso senza alcun dubbio era anche il più odiato. Ora a regnare erano i conflitti e le meschinità, e a risiedervi saltuariamente le urla, le imprecazioni e gli insulti che costituivano il principale passatempo comune degli inquilini.
Mozart e Einstein
Che cosa hanno in comune il grande musicista Wolfgang Amadeus Mozart ed il genio della fisica Albert Einstein? La genialità, innanzitutto, e fin qui siamo tutti d’accordo, perché l’uno nel campo della musica e l’altro in quello della fisica vantano il massimo del massimo dell’ingegno e della compiutezza. Ma c’è dell’altro.
Per esempio, la curiosità. Il mistero della musica, esplorato da Mozart nel corso della sua vita (purtroppo breve), non ha certo lasciato indifferente il fisico tedesco, il quale ha sempre cercato di scoprire il vero significato dell’arte dei suoni al di là delle sue caratteristiche fisiche, e tale interesse non si è mai spento in lui per tutta la vita.
Lotta alle ICA
Ica, una sigla poco conosciuta che ricorda quella di una nota marca svedese di mobili, leader del fai da te, in realtà le ICA niente hanno a che fare con i mobili. Questo acronimo si riferisce alle Infezioni correlate all’assistenza. Si tratta di infezioni contratte in ospedale o in ambiti assistenziali correlabili con l’episodio assistenziale stesso cioè non presenti precedentemente. Solitamente interessano i pazienti, anche se talvolta possono coinvolgere gli operatori sanitari.Tra i fattori principali di rischio, oltre l’accesso diretto dei microrganismi ad aree del corpo normalmente sterili e la loro moltiplicazione, facilitata dalla presenza di alcune condizioni che risultano ottimali , vi è la contaminazione da parte delle mani del personale. La serietà del problema a livello mondiale è ormai nota e desta preoccupazione sempre crescente la progressiva selezione di ceppi microbici ogni volta più resistenti agli antibiotici.
BED-REST Modello per simulare gli effetti fisiologici dell’assenza di gravità sull'organismo
Si è da poco compiuto il quarantesimo anniversario dello sbarco dell’uomo sulla Luna. Un evento epocale per l’umanità che ha segnato un nuovo traguardo raggiunto nel cammino della conoscenza. Il 20 luglio del 1969, quando Neil Armstrong ha lasciato la prima impronta umana sul suolo lunare, non è stata solo la vittoria degli Stati Uniti sulla rivale Russia per la corsa allo spazio, ma ha rappresentato l’ affermazione dell’uomo nella sua infinita ricerca di esplorazione e conquista di nuovi territori, aprendo la strada nell’immaginario collettivo a una nuova era di pionieri spaziali. L’esigenza di superare i propri limiti e il gusto della scoperta sono insite nel DNA degli esseri umani e ormai da tempo gli Stati Uniti, l’Europa e la Cina pensano a nuove missioni sul nostro satellite e alla più grande delle sfide, la prima missione umana verso il pianeta rosso.
Mostra-Convegno su “Tecnologie e materiali innovativi per la conservazione di manufatti cartacei costituiti da libri e documenti d’archivio d’interesse storico, artistico e culturale nel bacino del Mediterraneo
La conservazione dei manufatti cartacei è un imperativo di ogni società in quanto ha il compito di preservare, custodire e tramandare, attraverso i libri e i documenti cartacei, le conoscenze accumulate lungo secoli di storia.
Tanto maggiore è il valore di tale imperativo allorché esso è riferito alla conservazione di testi dell'area del Mediterraneo e, specificamente, di Paesi come Egitto e Italia, dove la numerosità dei testi e dei documenti di archivio non si limita a libri, giornali e riviste ma anche a riproduzioni d'arte, a carte geografiche, a fotografie e a manoscritti in grado di esprimere le più significative e preziose tracce di conoscenze culturali che sia possibile mettere a disposizione degli uomini del nostro tempo e di quelli delle generazioni future.
Scienzaonline Anno 6° n. 66 luglio 2009
Scienzaonline Anno 6° n. 66 luglio 2009
Quando il cervello va in tilt: quali possibilità di ‘ricambio’ dei neuroni dopo un ictus?
Una ricerca internazionale di prossima pubblicazione su PLoS ONE ha individuato alcuni fattori che impediscono la formazione di nuovi neuroni, ad opera di staminali cerebrali, dopo un episodio di ischemia cerebrale. Un modello matematico ha permesso di confermare il ruolo dei fattori di inibizione e di simulare l’attività di queste cellule durante la crisi, aprendo la strada anche a una sperimentazione più affidabile di nuovi farmaci che siano in grado di potenziare l’azione delle staminali ‘riparatrici’.
Durante un'ischemia cerebrale, quando il sangue non arriva più a una porzione del cervello, per esempio a causa dell'ostruzione di un vaso sanguigno, alcuni neuroni cominciano a morire per mancanza di ossigeno e altri elementi nutritivi necessari al metabolismo della cellula cerebrale. L’ischemia, nei casi più gravi, può portare all’ictus, una malattia che in Italia colpisce ogni anno 200 mila persone ed è la terza causa di morte. Ma possono nascere nuovi neuroni, al posto di quelli ‘morti’? In teoria sì, ma in pratica le cose sono molto più complesse. Infatti, nonostante l’intensa attività di ricerca degli ultimi dieci anni sulla possibilità di generare nuovi neuroni in un cervello adulto, restano ancora da capire molte cose in questo campo.
Sardegna preziosa... anche per la genetica
Il patrimonio genetico dei sardi è oggetto di studio da parte di numerosi scienziati. Nell’ultimo decennio la ricerca è stata focalizzata principalmente sulla speciale longevità di alcuni ceppi di popolazione sarda (es. progetti AkeA presentato nel 2002 e PogeNIA nel 2001).Oggi l’indagine si è ampliata a seguito del riscontro di un aumento significativo delle malattie autoimmuni e/o dismetaboliche nell’isola. Le patologie più segnalate sono: il diabete di tipo 1, la sclerosi multipla, la tiroidite cronica e la celiachia.
La Sardegna è un osservatorio unico e prezioso per lo studio epidemiologico di tali malattie di matrice genetica o autoimmune la cui eziologia non è ancora chiarita. Essa rappresenta quello che epidemiologi e genetisti definiscono un “isolato genetico”, cioè una popolazione geneticamente omogenea che ha una localizzazione geografica isolata, presenza di barriere linguistiche, numero di fondatori ridotto, frequenti matrimoni all’interno dello stesso paese, scarsa emigrazione ed immigrazione.
20 luglio 1969: la Luna
Il 20 luglio del 1969 l’uomo, con Neil Armstrong, metteva per la prima volta piede su un corpo celeste che non era la Terra. Quell’impresa apriva e chiudeva un’era. L’era della conquista dello spazio e della competizione tra USA e URSS. Quel primo fondamentale passo, che apriva l’uomo all’esplorazione umana del Cosmo, rappresentava però anche la implicita fine della corsa alla Luna. Poco più di tre anni dopo, con la missione Apollo XVII, si concludevano le missioni umane con obiettivo il nostro satellite e il mondo spaziale, allora unito verso quell’unico obiettivo, perdeva interesse verso il pallido chiarore della Luna, che tornava ad essere oggetto dei rimandi romantici a cui poeti e romanzieri e poi ancora cineasti, si sono ispirati. Il mondo spaziale tutto, in primo luogo ancora USA e URSS, rivolgeva la propria attenzione verso altri corpi celesti, Venere, Marte, Mercurio e poi Giove, lo stesso sole, mentre l’uomo nello spazio faceva scegliere alle due potenze spaziale vie diverse, lo shuttle, per gli USA, le stazioni orbitanti per l’URSS.
A caccia d'acqua sulla Luna
Occhi puntati sulla Luna in questi giorni. E non solo per ricordare la missione Apollo 11, che giusto quaranta anni fa (era il luglio del 1969) portava per la prima volta degli esseri umani a mettere piede sul nostro satellite naturale, ma anche e soprattutto grazie a due missioni della NASA, le prime a raggiungere la Luna (senza astronauti, ovviamente) dopo dieci anni, chiamate LCROSS (Luna Crater Observation and Sensing Satellite) e LRO (Lunar Reconnaissance Orbiter). A loro spetta tra l'altro il compito di risolvere uno dei grandi punti interrogativi che ci restano sulla Luna, che per il resto è tutto sommato il corpo celeste che conosciamo meglio. Ovvero, c'è acqua lassù?
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