Formazione del giurista in Cina
Festival Risvegli d’Arte
Scienzaonline Anno 6° n. 67 Agosto 2009
Scienzaonline Anno 6° n. 67 Agosto 2009
Diagnostica scintigrafica avanzata: anche le tecniche SPECT potranno diagnosticare tumori di piccole dimensioni
La ricerca industriale nel settore dell’Imaging Scintigrafico è da tempo dominio dei grandi Gruppi internazionali (Siemens, General Electric, Philips) ma in questo settore anche l’Italia può proporre alcune tecnologie avanzate che hanno l’ambizione di apportare dei miglioramenti significativi nella diagnosi dei tumori. E proprio dal lavoro dei ricerca eseguito nei laboratori dell’Istituto di Ingegneria Biomedica del CNR di Roma, che alcune idee sono state messe a punto, brevettate e successivamente concesse per lo sfruttamento industriale ad una piccola Azienda italiana, la Li-tech SpA (Life Imaging- Technologies), nata proprio da uno spin-off del CNR. La particolarità di questa ricerca, ormai avviata da oltre 4 anni, sta nella realizzazione di dispositivi in grado di fornire un imaging in grado di fornire migliori dettagli rispetto alle analoghe tecniche scintigrafiche.
Cambiamento del clima, G8, habitat, attività antropiche e biodiversità del Parco delle Orobie Bergamasche: meno catastrofismo e più ricerca scientifica
Commento a due articoli apparsi sul Corriere della Sera (8 luglio 2009)
e L'Eco di Bergamo (7 luglio 2009)
Ho letto l'articolo pubblicato su ‘Corriere della Sera – Lombardia’ dell’8 luglio 2009 "Clima, sparisce la primula delle vette" a firma Laura Guardini. Intervengo, in qualità di ricercatore CNR impegnato sui cambiamenti del clima e i suoi effetti sulla vegetazione, per portare alcuni chiarimenti sulla correttezza delle premesse scientifiche e i benefici che si vorrebbero ottenere da queste iniziative. Contestualmente commento le affermazioni del Presidente del Parco delle Orobie Bergamasche - Franco Grassi - e riportate nell'edizione del 7 luglio di "L'Eco di Bergamo" e la posizione del WWF.
L'articolo annuncia la creazione di una stazione del progetto Gloria (Global Observation Research Initiative in Alpine Environments) - coordinato dal prof. Graziano Rossi dell'Università di Pavia - nei pressi del Rifugio Albani, sul versante settentrionale del massiccio della Presolana. Il Presidente del Parco delle Orobie bergamasche, Franco Grassi, e il direttore, Mauro Villa, hanno dato i battesimi dell'iniziativa. Il WWF supporta l'iniziativa nel quadro della problematica sui cambiamenti climatici. In sostanza vengono sistemati reticoli per il monitoraggio della dinamica delle specie vegetali "che, spinte dall'aumento della temperatura, salgono". Dai conseguenti scenari di estinzione seguirebbe la necessità di "reintroduzione" di queste specie (parole del Presidente del Parco in L'Eco di Bergamo, martedì 7 luglio 2009) e quindi l'opportunità di creare una banca di semi per la conservazione ex situ delle specie. Addirittura si ipotizza che Primula albenensis ("primula delle vette") e il 60% delle specie si estingueranno entro il 2080.
Dall’Adriatico all’Oceano per capire i cambiamenti globali
Capire come le masse d'acqua si mescolino e trasferiscano il calore è il passo fondamentale per capire come i movimenti oceanici influiranno sul clima del prossimo secolo. Senza questa conoscenza, tutti i modelli numerici che prevedono gli effetti del cambiamento climatico nei prossimi secoli non potranno che dare informazioni approssimative
Un gruppo internazionale di oceanografi e sismologi, coordinato dai ricercatori dell’Istituto di Scienze Marine del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Venezia (Ismar-Cnr), ha effettuato a bordo della nave Urania, nell’Adriatico centro-meridionale, la campagna Adriaseismic-09, allo scopo di sperimentare e mettere a punto nuove metodologie di ricerca.
La campagna ha consentito di acquisire dati che contribuiranno a migliorare le attuali proiezioni sugli effetti dei cambiamenti climatici globali, spiega il capo della spedizione Sandro Carniel dell’Ismar-Cnr, “in quanto l’oceano costituisce la più grande riserva di calore del pianeta, che le correnti trasportano ovunque e il cui rilascio modificando il clima di interi continenti”. Le osservazioni hanno, per la prima volta, evidenziato la presenza di onde interne all’Adriatico meridionale, “simili a quelle di superficie, ma alte parecchi metri, che si sviluppano tra due strati d’acqua di densità diversa e sono innescate dalle correnti di marea. Esse”, prosegue Carniel, come le onde marine, “possono frangersi e contribuire al mescolamento tra le masse d’acqua, alla turbolenza e all’evoluzione della temperatura e della salinità del mare”.
Dossier "Effetto clima per le Alpi"
INTRODUZIONE – L’APPROCCIO ECOREGIONALE WWF
La conservazione ecoregionale rappresenta il principale strumento usato dal WWF per ottenere risultati significativi in termini di conservazione della biodiversità. La base di questo approccio risiede nel lavoro con il quale il WWF ha individuato le 238 ecoregioni prioritarie, conservando le quali si ritiene di poter tutelare una porzione rappresentativa, vitale e significativa degli ecosistemi mondiali.
Attualmente il processo di conservazione è stato avviato in meno di 60 di queste. Per ogni eco regione è prevista la redazione di un Piano di Conservazione Ecoregionale che contenga le azioni da intraprendere per assicurare la conservazione dell’ecoregione a lungo termine insieme ai partners istituzionali e alle comunità locali. L’ecoregione alpina è una di quelle prioritarie e una di quelle dove il processo si trova in una fase più avanzata. L’ecoregione Alpi L'ecoregione Alpi segue i confini definiti dalla Convenzione delle Alpi e misura 190.912 km quadrati, di cui il 27,5% in Italia. Le organizzazioni WWF di Italia, Francia, Svizzera, Germania e Austria danno vita al WWF European Alpine Programme, il cui scopo è proprio quello di gestire il processo ecoregionale.
Progetto per la “Creazione di una attività di formazione in geotermia nel sistema accademico salvadoregno”
Abstract
Project for creating a geothermal course in the academic system in El Salvador.
Countries involved: El Salvador and Italy.
The project consists on the development of a geothermal course with the aim to provide training in Geothermal activities for technical and academic/research personnel of the university of El Salvador. The project will involve the Institute for Geosciences and Earth Resources of the National Research Council of Italy (IGG-CNR), UES - San Salvador, LaGeo - San Salvador, CONACYT El Salvador and the Universities of Palermo (UNIPA).
Main objectives can be summarized as follows:
- Transfer techniques and scientific know-how in order to contribute to the study of natural resources of geothermal origin in the El Salvador geological area;
- Develop a suitable plan for management of the geothermal resources in the next future;
- Contribute to the setup a specific sector within academic and research institutions responsible for management and exploitation of natural resources, with a resulting increase in their man-power, and, in particular, in the skill of the personnel;
- Create a closer link between institutions, academic community, and the local population where geothermal activities are carry on (Ahuachapan and Berlin).
As expected consequence of these objectives, the project will be helpful in promoting and improving Academic and Research Institutions as far as the energy field of investigation is concerned. Finally these efforts will contribute to the knowledge in the geothermal energy potentiality from a the socio-cultural point of view.
Baghdad, è on line il Museo Nazionale dell’Iraq
Un patrimonio che conserva i tesori dell’antica Mesopotamia viene restituito all’uomo, sia pure in forma virtuale: il Museo Nazionale dell’Iraq (attualmente in fase di restauro dopo i saccheggi del 2003) è ora accessibile come portale web (http://www.virtualmuseumiraq.cnr.it/) grazie al progetto realizzato dal Cnr e dal Ministero per gli Affari Esteri.
La struttura multimediale, assolutamente interattiva, ha richiesto due anni di lavoro e l’opera di oltre cento specialisti (archeologi, islamisti, informatici, tecnici del suono per curare la colonna sonora ispirata alle musiche popolari irachene) per offrire un risultato ottimizzato in 3D. Per ogni reperto sono disponibili tre opzioni: la scheda informativa-didattica, l’esplorazione tridimensionale, la contestualizzazione storico geografica attraverso un filmato.
Recuperare la password di Windows
Se non usata spesso, è facile dimenticare una password tra le innumerevoli che siamo costretti ad utilizzare (bancomat, pin del telefonino, varie caselle di posta, account su social network e forum…) che una buona gestione della sicurezza informatica vuole sempre diverse.
Se la password persa riguarda un servizio on-line è quasi sempre disponibile una procedura per il recupero, ma quando questo succede con gli account di Windows come dovremmo fare?
L’unico modo sarebbe quello di formattare il computer, o comunque di reinstallare il sistema operativo, così facendo il registro sarà rimpiazzato con quello nuovo e dunque non ci verrà chiesta più la password, ma in questo rischieremmo di perdere i dati sulla nostra macchina.
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