Numero 003-004 - Febbraio-Marzo 2004
La nascita del vampiro
"Mi aspettavo la notizia della morte di qualcuno… e così è stato. È toccato al povero Polidori. Quando era mio medico parlava continuamente di acido prussico, di olio d'ambra, di bolle d'aria nelle vene, di soffocamento per vapori di carbone e di misture velenose… Sembra che la causa sia da ricercarsi nelle sue delusioni…". Senza manifestare emozioni né commozione, lasciando anzi trasparire una certa irrisione, con queste parole il poeta George Byron commentò la notizia della morte di John Polidori, quando gli giunse nella tarda estate del 1821. Byron si trovava allora in Italia e da tempo aveva perso di vista colui che era stato suo medico personale quando aveva lasciato precipitosamente la patria.
Nell'aprile del 1816, al momento della partenza per l'Europa continentale al seguito del grande e chiacchierato poeta, Polidori era un giovane di belle speranze, un po' fatuo e presuntuoso, che aveva soprattutto un obiettivo ben fisso in mente: conquistarsi un posto di rispetto nell'ambiente colto e aristocratico inglese. Figlio di un letterato e romanziere di origine italiana, Gaetano Polidori, John aveva completato i suoi studi di medicina all'Università di Edimburgo con una tesi su un argomento insolito, il sonnambulismo, ed era stato proprio durante la preparazione di questo elaborato che aveva scoperto di amare più la scrittura che l'arte sanitaria.
Vita e sofferenze del giovane Schubert
La musica è sesso… imbottigliato, la maggior parte dei grandi musicisti lo sosteneva. La storia ci racconta che per fare musica essi sublimavano la loro sessualità o si concedevano grandi lussurie per trarne ispirazione.
In particolare nel XIX secolo i compositori erano permeati di un ideale romantico che, se pur appagante nello spirito, spesso non soddisfaceva la loro parte carnale: per questo molti si innamoravano di donne irraggiungibili e poi si davano via con qualsiasi prostituta che passava. La sifilide ne era l'inevitabile risultato. Neppure una malattia letale - a quel tempo molto più pericolosa di quanto sia l'AIDS oggi - riusciva a trattenerli dal perseguire i loro sogni erotici.
E' il caso di Franz Schubert, che morì di sifilide quando non aveva ancora 32 anni. Il sesso sfrenato con una quantità di donne da una notte gli regalò la malattia che lo avrebbe finito prima che lui a sua volta finisse la sua musica.
E' risaputo che Schubert frequentasse spesso i bordelli di Vienna, che in quel periodo erano numerosi, la sua ricerca dell'amore mercenario era sfrenata, forse perché, goffo e timido con le donne e poco attraente nella figura, non riusciva ad avere approcci femminili soddisfacenti. Un suo amico disse di lui: "Schubert è un vero pesce lesso con l'altro sesso. Non si cura nell'abbigliamento né nei denti, puzza di tabacco e non è davvero un figurino". La cosa era in parte vera, sappiamo però che egli aveva dei bellissimi occhi, languidi e dolci, ma li nascondeva dietro a degli orribili occhialini che portava sempre, anche a letto.
Diceva Schubert: "Per molti anni ho cantato la mia canzone solitaria. Se cantavo l'amore subito si tramutava in dolore. Se avessi cantato il dolore si sarebbe tramutato in amore. Così ero lacerato fra la gioia e il dolore". Affermazione che descrive sia la sua condizione umana in generale sia i sintomi di un noto ben male.
La sifilide era endemica in certi luoghi, e Schubert lo sapeva bene, si presuppone che egli li frequentasse lo stesso a causa della sua timidezza, ma alcuni biografi affermarono che egli avesse anche delle tendenze omosessuali; il biografo schubertiano Maynard Salomon sostiene infatti di aver trovato fra gli scritti di Schubert il tipico gergo omosessuale viennese di allora.
Una volta, mentre era ubriaco o forse offuscato dall'oppio - di cui era un accanito fumatore - Schubert affermò che necessitava di "giovani pavoni", come ebbe a dire anche Benvenuto Cellini, e cioè dei bei ragazzi spesso travestiti a cui l'artista pare che desse spesso la caccia; ma sappiamo anche che all'inizio del XIX secolo a Vienna mangiare la carne di pavone era considerato un valido rimedio contro la sifilide. Il dubbio quindi sta nel considerare se il "giovane pavone" di cui egli diceva di aver bisogno sia un ragazzo o il rimedio contro la malattia. C'è da dire, in verità, che Schubert si contornava di giovani ammiratori, tutti provenienti da scuole rigorosamente maschili, e lui stesso scrisse molte lettere piene di passione ad amici maschi.
La malattia lo colpì nel 1822, il che avrebbe dovuto escludere qualsiasi successivo rapporto sessuale, ma così non fu: una volta contratta la sifilide Schubert continuò a comprare i favori sessuali delle donne dei bordelli.
Verso la fine della sua vita egli era tormentato da continui dolori alla testa, perdita di appetito, violenti sbalzi d'umore, allucinazioni, era costretto a letto per lunghi giorni ed era pervaso da uno stato di malessere causato dal mercurio che assumeva come medicinale, addirittura a causa di questo farmaco le mani gli cominciarono a tremare, tanto che suonare il piano gli divenne sempre più difficile.
Tuttavia non smise mai né di bere né di fumare, il che indeboliva sempre di più il suo fisico.
Nei suoi diari leggiamo che il sesso era per lui un "momento di paura e un po' di piacere", e di un "dolore nervoso e battente" che sempre provava, le cure dell'epoca erano blande e poco efficaci, come bagni in acqua con aggiunta di un distillato di bulbi di narciso selvatico, usata anche per le irritazioni cutanee. Un'altra cura era quella dei "bagni animali", e consisteva nel mettere in ammollo le parti doloranti nella carne di un animale macellato di recente.
Il certificato di morte di Schubert attesta che egli morì di febbre nervosa, ma dalle medicine prescrittegli prima della morte è chiaro che soffrisse di sifilide. A causa del suo amore per i piaceri della vita egli percorse quei sentieri pericolosi che non hanno ritorno, perlomeno non uno salutare.
Nonostante la sua squallida fine, o forse a causa di essa, la musica di Schubert ha ispirato generazioni di amanti, felici o tormentati, più di quella di chiunque altro. Egli attraversò tutto il calvario della malattia dai suoi stadi iniziali fino a quello terminale.
Autore: Marina Pinto
Il Nucleo della Terra, che temperatura ha?
Due Scienziati del Lawrence Livermore National Laboratory (University of California) USA, han potuto replicare le pressioni presenti all'interno della Terra vicino al nucleo, determinando il punto di fusione del ferro a tali condizioni.
Il ferro presente nel nucleo della Terra è sottoposto ad una enorme pressione e ad alte temperature. grazie a dati indiretti si ipotizza con buona probabilità che il nucleo interno della Terra sia solido, in una fase cristallina molto particolare.
I testimoni dell'innovazione. Intervista con il prof. Roberto Panzarani
Formare significa lavorare al fianco dei ricercatori
Il modello Italia ha finito il suo ciclo. L'allarme lanciato su "Affari e Finanza" di Repubblica da Gian Maria Gros Pietro presidente di Autostrade e docente di Economia Manageriale all'Università di Torino, rischia di non essere più una voce isolata. Ordini in calo, contrazione della domanda e del fatturato (i dati Istat relativi al mese di agosto parlano di un calo del 5,4% per il fatturato industriale e del 3,7% della produzione rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso), rallentamento della competitività sono tutti fattori negativi che non possono essere trascurati. La denuncia del manager, che è stato Presidente di ENI ed IRI si concentra soprattutto su un dato: in Italia si fa poca ricerca e molta innovazione di prodotto, questo fa si che : "siamo dove non c'è molto futuro, ma non siamo dove il futuro è importante, ovvero nella microelettronica, nell'Infomation Technology, nelle biotecnologie, nelle nanotecnologie e nuovi materiali che sono i fattori chiave della prossima rivoluzione industriale".
Numero 2 - Anno 1 - 31 Gennaio 2004
Il danno biologico terminale e il danno tanatologico
L'articolo 2043 del codice civile stabilisce che qualunque fatto doloso o colposo, che cagiona ad altri un fatto ingiusto, obbliga colui che ha commesso il fatto a risarcire il danno. Per danno ingiusto si intende un danno ad un diritto primario ed assoluto, come il diritto alla salute (articolo 32 Costituzione). Il danno provocato all'integrità psico-fisica di un soggetto è chiamato "danno biologico" o "danno alla salute".
Scienziati analizzeranno un esemplare sotto formaldeide che sembra un Drago!
Trovato un cucciolo di Drago a Londra!
Un essere che assomiglia fortemente ai mitologici Draghi verrà analizzato tramite biopsia per scoprire se è un'abile burla o realmente la scoperta del primo rappresentante di una nuova specie, i Draghi!
La notizia è apparsa sul Times di Londra, l'autorevole quotidiano della capitale inglese, con tanto di foto scioccanti del piccolo essere sotto formaldeide.
La storia nasce dal fatto che un signore di nome David Hart, nipote di Frederick Hart, un tempo facchino del Museo di Storia Naturale di Londra, rimettendo ordine tra le vecchie cianfrusaglie dello zio non più in vita, trova il barattolo con il piccolo di drago.
Ora, gli scienziati increduli, hanno già appurato che la storia del signor David Hart è comprovata da incartamenti del Museo di Storia Naturale di Londra, che l'oggetto in questione risale al 1890, e che fu inviato da scienziati Tedeschi agli Inglesi.
Dato il contesto storico dell'epoca, che vedeva i tedeschi in forte rivalità con gli inglesi, gli scienziati dell'epoca pensarono ad una burla per screditarli, ed accantonarono l'essere sotto formaldeide regalandolo infine al signor Frederick Hart, che allora era impiegato nel museo.
Passano 100 anni ed infine il cucciolo di drago, ancora perfettamente conservato salta fuori regalando un'emozione non a poche persone!
Ora si attendono i risultati della biopsia che verrà effettuata sull'essere per stabilire se sia organico o inorganico!
Alcuni testimoni che hanno potuto visionare il reperto asseriscono che se l'essere è una burla, è fatto realmente bene e che da vicino, non si riesce a distinguere se è vero o falso!
Il fossile dell'essere terrestre più antico
Trovato in Scozia il fossile dell'essere vivente più antico che camminava sulla Terra.
Edinburgo, Scozia (Gran Bretagna).
E' stata data la notizia che il fossile più antico trovato fino ad oggi che camminava sulla superficie terrestre è un millepiedi (Pneumodesmus newmani del Siluriano Medio).
E' datato a 420 milioni di anni fà (Wenlock superiore —Ludlow inferiore), ed ha battuto il record precedente che era di un altro insetto che era simile ad un ragno (miriapode) datato 400 milioni di anni fà!
Nulla di nuovo che il primo animale che corresse sulla superficie della terra primordiale fosse un insetto, ma la grande novità risiede nel fatto che 420 milioni di anni fà si pensava che la vita fosse relegata ancora completamente nel mare, o nell'acqua!
Link approfondimento:
Scala Geocronologica di dettaglio delle Ere Geologiche
Embrioni fossili del Cambriano Medio e Superiore di Hunan, Cina del sud
Link approfondimento: L'articolo su Nature.com |
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Autore: Nicola Cosanni |
Medicina

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