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Covid-19: possibili rischi per i pazienti trattati con gli interferoni, proteine del sistema immunitario
26 Giu 2020 Scritto da Università di Milano Bicocca
Gli interferoni di tipo tre, proteine prodotte durante la risposta immunitaria a virus come quello dell’influenza o Sars-Cov-2, possono provocare danni a livello polmonare: la possibilità di somministrarli ai pazienti affetti da Covid-19, suggerita da alcuni recenti sperimentazioni cliniche, deve essere, pertanto, valutata con grande attenzione e cautela.
A questa conclusione giunge lo studio “Type III interferons disrupt the lung epithelial barrier upon viral recognition”, appena pubblicato su Science (DOI: https://doi.org/10.1126/science.abc3545), nato dalla collaborazione internazionale tra il Professor Ivan Zanoni e la Dottoressa Benedetta Sposito dell’Università degli studi di Milano-Bicocca, i Dottori Achille Broggi e Sreya Ghosh della Harvard Medical School, l’Ospedale San Raffaele e il centro di Ricerca Humanitas di Milano.
I ricercatori hanno analizzato i meccanismi di funzionamento degli interferoni, proteine capaci di “interferire” con la replicazione dei virus. Il nostro organismo ne produce di diversi tipi, definiti interferoni di tipo uno, due o tre, a seconda della famiglia di appartenenza. Quando un virus delle vie respiratorie, come il SARS-CoV-2, infetta il nostro organismo, alcuni di questi interferoni vengono prodotti per combatterlo.
#Covid19: cosa rivelano Tac e radiografia sull’infezione
22 Giu 2020 Scritto da Policlinico di Milano
L’infezione da Coronavirus colpisce le vie respiratorie e la polmonite è una delle sue complicazioni principali. Una Tac o una radiografia possono dare informazioni utili per la diagnosi di Covid-19?
L’abbiamo chiesto a Valentina Vespro, medico radiologo del Policlinico di Milano esperto in radiologia toracica.
- È possibile individuare il virus tramite radiografia o Tac del torace?
L’imaging radiologico non rappresenta un criterio diagnostico per l’infezione da Coronavirus (Sars-Cov2), ma è in grado di evidenziare l’eventuale polmonite che ad essa si può associare, in tal caso infatti è possibile vedere alla radiografia o alla TC una opacità, definita addensamento. Questo è un segno di possibile polmonite Covid-19 dovuta all’infezione in corso che dovrà essere confermata con il tampone. Per questo motivo una RX o una TC del torace negativi, cioè senza un addensamento a livello polmonare, non possono escludere a priori l’infezione da Sars-Cov2.
Dalla nostra esperienza e dai dati pubblicati fino ad ora dalla letteratura mondiale, si può dire che le alterazioni evidenziate dalla TC per le loro peculiarità (pattern radiologico) e per la loro distribuzione all’interno dei polmoni sono abbastanza caratteristiche di questo tipo di infezione.
- Cosa avviene a livello dei polmoni dei pazienti Covid-19?
Nel caso in cui l’infezione da Coronavirus colpisca i polmoni, si è notata una correlazione diretta tra evoluzione del quadro radiologico e lo stato di salute del paziente (situazione clinica).
Nei primi 4 giorni (fase iniziale) la radiografia è caratterizzata da addensamenti sfumati, nella parte inferiore dei polmoni. Dal 5° all’8° giorno, si può assistere ad un peggioramento clinico del paziente che presenterà tosse e difficoltà respiratoria (dispnea ingravescente). L’RX mostrerà una maggiore estensione degli addensamenti a livello polmonare: nella radiografia i polmoni appariranno, per così dire, sempre più ‘bianchi’.
Lo studio di queste alterazioni polmonari con TC ad alta risoluzione ha mostrato che inizialmente viene coinvolto l’interstizio intralobulare (cioè il tessuto che riveste gli alveoli) e con il progredire della malattia si diffondono nello spazio ‘cavo’ dell’alveolo*, determinano un danno alveolare diffuso.
Covid-19, il gruppo sanguigno A aumenta la probabilità di avere sintomi più gravi
19 Giu 2020 Scritto da Policlinico di Milano
La conferma in uno studio internazionale guidato in Italia dal Policlinico di Milano pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica New England Journal of Medicine. I pazienti con gruppo 0, invece, sembrano più protetti dagli effetti del coronavirus. La ricerca, effettuata su pazienti italiani e spagnoli, permetterà di prevedere su quali persone sono più probabili eventuali complicazioni e migliorerà le strategie per la prevenzione, per trattamenti mirati e per vaccini più efficaci.
Le persone con il gruppo sanguigno A hanno maggiori probabilità di sviluppare sintomi più gravi di Covid-19. A confermarlo è una ricerca scientifica internazionale pubblicata sulla rivista scientifica New England Journal of Medicine che ha coinvolto centri di ricerca italiani, norvegesi, tedeschi e spagnoli. In Italia lo studio è stato coordinato dal Policlinico di Milano e ha coinvolto anche l'Istituto Clinico Humanitas e l'Ospedale San Gerardo di Monza. Gli scienziati hanno preso in esame 1.600 pazienti di Italia e Spagna, i due Paesi più colpiti dall'emergenza coronavirus, scoprendo tra le altre cose che il gruppo sanguigno 0 sarebbe associato a sintomi più lievi: informazioni preziose, che consentiranno ai medici di prevedere per tempo eventuali complicazioni e che potranno migliorare le possibilità di cura sui pazienti positivi al virus Sars-CoV-2.
Il Super-archivio Milano-Bicocca alla base degli studi genetici sui pazienti Covid-19
19 Giu 2020 Scritto da Università di Milano Bicocca
Il progetto “STORM, STudio OsseRvazionale sulla storia naturale dei pazienti ospedalizzati per Sars-Cov-2” alla base di una importante ricerca pubblicata oggi sul New England Journal of Medicine, la più importante rivista medico-scientifica del mondo (DOI: https://www.nejm.org/doi/full/10.1056/NEJMoa2020283). Frutto di una collaborazione internazionale tra centri di ricerca clinica italiani e spagnoli – Italia e Spagna, sono due tra le nazioni più colpite duramente dall’emergenza COVID-19 – e genetisti tedeschi e norvegesi. Tra questi l’Università di Milano-Bicocca, in sinergia con l’ASST di Monza, ha avuto un ruolo fondamentale contribuendo con STORM, il super-archivio dei dati clinici, diagnostici, terapeutici e dei campioni biologici relativi ai pazienti COVID-19 ricoverati presso l'Ospedale San Gerardo di Monza e presso l'Ospedale di Desio, coordinato da Paolo Bonfanti, professore associato di Malattie Infettive.
Covid: bassa la trasmissione del virus attraverso le lacrime dei bambini
17 Giu 2020 Scritto da Ospedale Pediatrico Bambino Gesù
Lo studio, pubblicato sul Journal of American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus, è il primo di oftalmologia pediatrica sul Coronavirus
Il rischio di contagio attraverso le lacrime dei bambini esiste ma è molto basso. Lo dimostra uno studio del Bambino Gesù pubblicato sulla rivista scientifica Journal of American Association for Pediatric Ophthalmology and Strabismus. La ricerca è stata condotta tra marzo e aprile nei bambini ricoverati presso il Centro Covid di Palidoro. È la prima pubblicazione internazionale in campo oftalmologico dedicata al Coronavirus in età pediatrica.
COVID-19, CARDIOLOGI INTERVENTISTI: FASE 3, INVESTIRE SULLE PROCEDURE SALVAVITA PER EVITARE AI PAZIENTI RIANIMAZIONE E RIABILITAZIONE
17 Giu 2020 Scritto da Comunicato MedinewsIl Presidente GISE Giuseppe Tarantini: “Con l’epidemia c’è stato un crollo degli accessi, dovuto alla paura dei cittadini, ma anche alla riorganizzazione degli ospedali. Dobbiamo ripartire dalle Regioni per offrire subito e in maniera omogenea i dispositivi medici più innovativi. Così riduciamo le liste d’attesa”.
Roma, 17 giugno 2020 – “Dobbiamo lavorare ad una nuova fase, investendo nel recupero degli interventi salvavita, per evitare ai pazienti con gravi patologie cardiovascolari di allungare ulteriormente il tempo di attesa. Ripartiamo dal confronto con Governo e Regioni per discutere, partendo dai dati, potenziali soluzioni da offrire su tutto il territorio nazionale, ridurre le liste d’attesa e aumentare la qualità della vita delle persone”. Questo il messaggio di Giuseppe Tarantini, Presidente della Società Italiana di Cardiologia Interventistica alla vigilia del Thinkheart 2020, il convegno che il GISE (già Gruppo Italiano Studi Emodinamici) dedica ai dati di attività di cardiologia diagnostica e interventistica.
#Covid-19, uno studio internazionale per misurare l'impatto della pandemia sulla salute fisica e mentale
15 Giu 2020 Scritto da Policlinico di Milano
Misurare l'impatto che la pandemia da Covid-19 ha avuto sulla salute fisica e mentale della popolazione generale, così come sugli operatori sanitari che hanno fronteggiato l'emergenza. E' lo scopo di COH-FIT, uno studio internazionale che coinvolge oltre 200 ricercatori provenienti da più di 30 Paesi del Mondo, e che ha come partner anche il Policlinico di Milano.
L'obiettivo di COH-FIT è quello di raccogliere informazioni da oltre 200 mila persone in oltre 40 Paesi, tramite la compilazione di un questionario online completamente anonimo a cui chiunque può accedere tramite il sito dedicato www.coh-fit.com.
"Lo scopo del progetto COH-FIT - spiega Paolo Brambilla, direttore della Psichiatria del Policlinico di Milano e referente del progetto - è quello di stabilire quale sia l'impatto della pandemia da Covid-19, e delle conseguenti misure di restrizione, sulla salute mentale e sul benessere psicologico nella popolazione generale. Tramite il sito online, lo studio è facilmente accessibile da chiunque abbia uno smartphone ed è completamente anonimo e sicuro. La raccolta e analisi di questi dati è di fondamentale importanza poiché permetterà di sviluppare campagne di prevenzione e sostegno relativamente alle problematiche psicologiche e psichiatriche dovute alla pandemia e al confinamento sociale".
Colpi di calore, bambini sotto i 2 anni più a rischio. Come prevenirli? Lo chiediamo all’esperto
15 Giu 2020 Scritto da Policlinico di Milano - Valentina Meschia
Con l’arrivo dell’estate e l’innalzamento delle temperature, il nostro organismo ha l’importante compito di mantenere costante la temperatura corporea: e per farlo mette in pratica la termoregolazione.
Può accadere però che questo sistema di regolazione non funzioni correttamente, ad esempio in persone più “fragili” come gli anziani o i bambini, oppure quando vi è un elevato tasso di umidità. Se la termoregolazione si blocca, si può creare un accumulo di calore che causa un innalzamento improvviso della temperatura corporea, condizione definita come colpo di calore.
In Italia, nel periodo estivo, sul sito del Ministero della Salute è presente un bollettino giornaliero che mostra attraverso differenti colorazioni i livelli di rischio delle ondate di calore in molte città italiane per fornire a tutti i cittadini una “mappa del caldo” che consenta di affrontare nella maniera più adeguata e sicura le giornate estive.
Colpi di calore e bambini
I bambini, soprattutto sotto i 2 anni di età, sono più soggetti al colpo di calore in quanto la ridotta superficie corporea e lo strato sottocutaneo (che ha un’azione simile a un isolante) rendono difficile la dispersione del calore e il normale meccanismo di termoregolazione.
Per la prima volta, in Italia, attraverso una ricostruzione in 3D dell’osso temporale, ripristinato l’udito ad una piccola paziente ipoacusica con gravi malformazioni congenite.
15 Giu 2020 Scritto da Ospedale pediatrico Santobono di Napoli
La tecnologia più avanzata a supporto della Salute: nuovo traguardo per la UOSD di Chirurgia protesica della Sordità Infantile dell’ AORN Santobono -Pausilipon di Napoli. Per la prima volta, in Italia, attraverso una ricostruzione in 3D dell’osso temporale, ripristinato l’udito ad una piccola paziente ipoacusica con gravi malformazioni congenite.
La bambina affetta da Atresia Auris (malformazione congenita con assenza del padiglione auricolare, del condotto uditivo esterno e dell’orecchio medio) presentava un grave deficit uditivo e quindi problemi di apprendimento scolastico
L’ intervento chirurgico è stato eseguito dall’ equipe (A.della Volpe, A.De Lucia, A.M.Varricchio, D. Granata) della UOSD di Chirurgia Protesica della Sordità Infantile (Centro di Riferimento Regionale per gli Impianti Cocleari Pediatrici) dell’AORN Santobono Pausilipon di Napoli, diretta dal dott. Antonio della Volpe, utilizzando oggi – per la prima volta in Italia -una tecnica innovativa in campo otochirurgico per la pianificazione preoperatoria.
Vaccino: Speranza, “Firmato contratto insieme a Francia, Germania e Olanda" Importante passo avanti per Italia ed Europa
15 Giu 2020 Scritto da Ministero della SaluteVaccino: Speranza, “Firmato contratto insieme a Francia, Germania e Olanda" Importante passo avanti per Italia ed Europa
"Insieme ai Ministri della Salute di Germania, Francia e Olanda, dopo aver lanciato nei giorni scorsi l’alleanza per il vaccino, ho sottoscritto un contratto con Astrazeneca per l’approvvigionamento fino a 400 milioni di dosi di vaccino da destinare a tutta la popolazione europea". Ne dà notizia su Facebook il Ministro della Salute, Roberto Speranza. "Il candidato vaccino - prosegue il Ministro - nasce dagli studi dell’Università di Oxford e coinvolgerà nella fase di sviluppo e produzione anche importanti realtà italiane". "L’impegno prevede che il percorso di sperimentazione, già in stato avanzato, si concluda in autunno con la distribuzione della prima trance di dosi entro la fine dell’anno. Con la firma di oggi arriva un primo promettente passo avanti per l’Italia e per l’Europa. Il vaccino è l’unica soluzione definitiva al Covid 19. Per me andrà sempre considerato un bene pubblico globale, diritto di tutti, non privilegio di pochi", conclude Speranza.