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La coincidenza dei 19 Nucleotidi: Un'Analisi Critica della Sequenza Brevettata da Moderna e le Sue Implicazioni nel Dibattito sull'Origine del SARS-CoV-2
13 Giu 2025 Scritto da Guido Donati
La pandemia di COVID-19 ha scatenato un'intensa ricerca sulle origini del virus SARS-CoV-2. In questo contesto, una sequenza di 19 nucleotidi brevettata da Moderna nel 2016 ha attirato significative attenzioni per la sua parziale corrispondenza con una regione critica del genoma virale, il sito di clivaggio della furina (FCS - Furin Cleavage Site). Questo articolo esplora in dettaglio il brevetto di Moderna US9359392B2 (anche US9587003B2). la natura della sequenza in questione, le contestazioni e le teorie emerse, e presenta un'analisi approfondita delle probabilità statistiche di tale coincidenza. Valutiamo le basi molecolari e l'epidemiologia del SARS-CoV-2, confrontandole con le implicazioni di un'eventuale origine laboratoriale. Concludiamo che, sebbene la coincidenza sia un fatto interessante degno di analisi scientifica, l'evidenza genetica, statistica ed epidemiologica non supporta l'ipotesi di un'origine artificiale o di un coinvolgimento diretto di Moderna nella creazione del SARS-CoV-2. Comunque l'evento richiede ulteriori studi e approfondimenti.
Bloccata la Via Energetica delle Cellule Tumorali con una Sostanza Naturale
12 Giu 2025 Scritto da Redazione
Ethyl p-methoxycinnamate inhibiting cancer cell energy source: EMC, a main component of kencur ginger, has shown it can block tumor growth and prevent ATP development.
Cercare risposte nella natura a interrogativi complessi può portare a risultati inediti e sorprendenti, capaci persino di influenzare le cellule a livello molecolare. Le cellule umane, ad esempio, ossidano il glucosio per produrre ATP (adenosina trifosfato), una fonte di energia vitale. Le cellule tumorali, invece, producono ATP attraverso la glicolisi, un processo che non richiede ossigeno anche quando questo è presente, e convertono il glucosio in acido piruvico e acido lattico. Questo metodo di produzione di ATP, noto come effetto Warburg, è ritenuto inefficiente, sollevando interrogativi sul perché le cellule tumorali scelgano questa via energetica per alimentare la loro proliferazione e sopravvivenza.
Pubblicato su Nature Genetics lo studio internazionale che ha per la prima volta identificato nuove varianti genetiche associate al rischio di sviluppare la sindrome, nota per provocare stanchezza cronica, difficoltà cognitive e respiratorie, dolore muscolare. L’Italia ha contribuito con studiosi e studiose dell’Università degli Studi di Milano, dell’Università di Siena, e dell’Istituto di tecnologie biomediche del Cnr, grazie alla partecipazione degli studi Fondazione COVID-19 Genomic e GEN-COVID.
Un ampio studio genetico internazionale, pubblicato sulla rivista Nature Genetics, ha identificato nuove varianti genetiche associate al rischio di sviluppare il “long Covid”, una condizione debilitante che colpisce milioni di persone nel mondo anche mesi dopo la guarigione dall’infezione acuta da SARS-CoV-2, caratterizzata da sintomi come stanchezza cronica, difficoltà cognitive e respiratorie e dolore muscolare.
Ricostruire in laboratorio gli ambienti tumorali per cure su misura e più efficaci
05 Giu 2025 Scritto da Redazione
Il bioreattore sviluppato da Sapienza permette di ricreare in laboratorio tumori con vascolatura funzionale e le interazioni con il sistema immunitario. Pubblicata sulla rivista “Biomaterials”, la ricerca integra differenti discipline scientifiche, aprendo la strada a terapie personalizzate
I modelli più tradizionali per la comprensione delle dinamiche tumorali, come le colture bidimensionali su piastra, spesso non riescono a rappresentare in modo accurato l’insorgere della malattia e la complessità del microambiente umano. Il rischio è che le terapie sviluppate da questi modelli, una volta applicate all’uomo, riproducano risultati inattesi e siano meno efficaci.
Uno studio internazionale, pubblicato sulla rivista “Biomaterials” e condotto dal Dipartimento di Scienze e Biotecnologie Medico-Chirurgiche della Sapienza, ha sviluppato un nuovo strumento in grado di ricreare in laboratorio tumori vascolarizzati complessi, fondamentali per comprendere l’insorgenza e la progressione di tumori correlati al sistema vascolare, ai parametri biomeccanici e alle risposte del sistema immunitario.
Parkinson: i nanobodies ripristinano la funzione di una proteina fondamentale per i neuroni
03 Giu 2025 Scritto da Università degli studi di Padova
Team di ricerca internazionale guidato da Padova e Bruxelles apre nuove possibili terapie per i pazienti affetti dal morbo di Parkinson.
Lo studio Developing nanobodies as allosteric molecular chaperones of glucocerebrosidase function pubblicato su «Nature Communications» e condotto da un team di ricerca internazionale coordinato dall’Università di Padova e dal VIB-VUB Center for Structural Biology di Bruxelles, individua un particolare tipo di anticorpi che migliora la funzione di una proteina coinvolta nella malattia di Parkinson.
«Uno dei fattori che possono portare alla comparsa di questa malattia è infatti la perdita di funzione dell’enzima glucocerebrosidasi – spiega Nicoletta Plotegher, docente del Dipartimento di Biologia
dell’Università di Padova e corresponding author dell’articolo -. Quando questo avviene le cellule cerebrali perdono a poco a poco la loro normale attività. Questi speciali anticorpi, chiamati nanobodies, potrebbero invertire questo meccanismo ristabilendo la normale attività della glucocerebrosidasi e potenzialmente il normale metabolismo cellulare.»
Bodybuilding: studio internazionale lancia l'allarme sull'aumento del rischio di morte improvvisa
26 Mag 2025 Scritto da Università degli studi di Padova
Pubblicata un’indagine su oltre 20.000 atleti che lancia l’allarme su allenamenti estremi, diete e uso di anabolizzanti per scolpire i muscoli.
Un nuovo studio condotto da un team internazionale coordinato dall’Università di Padova rivela dati preoccupanti sulla salute dei bodybuilder maschi, in particolare tra i professionisti.
La ricerca, pubblicata sull’European Heart Journal – rivista scientifica di riferimento della Società Europea di Cardiologia e una delle più autorevoli riviste scientifiche del settore – ha analizzato oltre 20.000 atleti che hanno gareggiato in eventi IFBB (Federazione Internazionale di Bodybuilding & Fitness) tra il 2005 e il 2020, con un follow-up medio di oltre otto anni.
Il Metabolismo e la Metabolomica nell'Invecchiamento, nella Senescenza e nelle Patologie Correlate all'Età: Una Prospettiva Integrata Multiscala
22 Mag 2025 Scritto da RedazioneLa senescenza cellulare, l'invecchiamento organismico e le patologie correlate all'età costituiscono fenomeni biologici intrinsecamente complessi, con profonde implicazioni per la salute umana. In tale contesto, il metabolismo e la metabolomica assumono ruoli centrali nella delucidazione dei meccanismi sottostanti e nello sviluppo di strategie di intervento. La presente revisione offre una prospettiva multiscala integrata, approfondendo le complesse interrelazioni tra il metabolismo, la senescenza cellulare, l'invecchiamento a livello organismico e le principali malattie croniche associate all'età, tra cui disturbi cardiovascolari, patologie neurodegenerative, diabete mellito e osteoporosi.
Un nuovo farmaco apre prospettive terapeutiche per le bronchiectasie
21 Mag 2025 Scritto da Università degli studi di Milano
Uno studio clinico internazionale, con il contribuito del team di Pneumatologia e Fibrosi Cistica del Policlinico di Milano e della Scuola di Specializzazione in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Statale di Milano, ha dimostrato come l’innovativo farmaco Brensocatib sia in grado di modulare efficacemente l’infiammazione nei pazienti affetti da bronchiectasie.
I risultati, pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine, saranno sottoposti alla valutazione dell’FDA.
Il trial clinico internazionale ASPEN ha dimostrato l’efficacia di Brensocatib, un farmaco innovativo che agisce sull’infiammazione delle vie aeree, elemento chiave nella progressione delle bronchiectasie, una malattia polmonare cronica. I dati sono stati pubblicati sulla rivista scientifica The New England Journal of Medicine e i risultati sono stati raggiunti con il contribuito anche del team di Pneumologia e Fibrosi Cistica del Policlinico di Milano, diretta da Francesco Blasi, fra gli autori della pubblicazione, Prorettore ai rapporti con il Sistema Sanitario dell’Università degli Studi di Milano e Presidente del Comitato di direzione della Facoltà di Medicina e Chirurgia. Rilevante anche il ruolo dei medici in formazione specialistica in Malattie dell’Apparato Respiratorio dell’Università Statale di Milano. Un importante traguardo per questa malattia ancora senza cure specifiche approvate, che potrebbe rivoluzionarne la gestione.
Malattia di Alzheimer: regolare i livelli di dopamina riduce i sintomi nelle prime fasi della malattia
21 Mag 2025 Scritto da Campus Biomedico di Roma
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nella malattia di Alzheimer.
Uno studio dell’Università Campus Bio-Medico di Roma, insieme alla Fondazione Santa Lucia IRCCS di Roma e condotto su modelli sperimentali, ha confermato che la stimolazione dopaminergica è efficace nel ridurre l’ipereccitabilità dell’ippocampo condizione alla base dell’insorgenza di epilessia e che può contribuire al progressivo danno cognitivo nella malattia di Alzheimer.
Roma, 18 gennaio 2024 - La malattia di Alzheimer è la prima causa di demenza nella popolazione italiana e oltre 600.000 persone convivono con questa condizione. Sebbene la diagnosi della malattia sia, ad oggi, esclusivamente legata ai sintomi riportati al neurologo dal paziente e misurati dal neuropsicologo, la ricerca sta proponendo sempre maggiori soluzioni per la diagnosi precoce dell’Alzheimer.
Una regione profonda del cervello si rivela cruciale nel collegare i sensi
20 Mag 2025 Scritto da Alessia Di Gioacchino
La nostra percezione e navigazione del mondo si basano sui cinque sensi: vista, udito, tatto, gusto e olfatto. Sebbene gli scienziati sappiano da tempo che ciascun senso attiva specifiche aree cerebrali, una nuova ricerca guidata da Yale ha scoperto che stimoli provenienti da sensi diversi convergono in una regione critica e profonda del cervello, coinvolta nel controllo della coscienza.
Lo studio, pubblicato il 15 maggio sulla rivista NeuroImage, offre nuove prospettive sul meccanismo della percezione sensoriale nel cervello e potrebbe aprire la strada a terapie per disturbi legati all'attenzione, alla vigilanza e alla coscienza.