

Quando il sovrappeso è eccessivo e bisogna perdere molti chili, dieta, attività fisica, psicoterapia e farmaci potrebbero non bastare. L’unica soluzione efficace diventa la chirurgia bariatrica, cioè un gruppo di interventi che permettono di ridurre il grave eccesso di peso in modo veloce, progressivo e soprattutto stabile. L’obesità è una condizione patologica cronica, evolutiva e recidivante, a patogenesi complessa, che consiste in un'alterazione della composizione del corpo (eccesso assoluto e relativo di grasso), che peggiora la qualità della vita e provoca complicazioni che possono portare ad una morte prematura. Si tratta di uno dei principali problemi di salute pubblica nel mondo. Nel 1997, l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha riconosciuto ufficialmente l'obesità come un'epidemia globale.
Secondo l’International Obesity Task Force (IOTF), in Europa, il 50% della popolazione è sovrappeso (circa il 20% degli uomini e il 25% delle donne sono obesi). Secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), in Italia gli obesi sono aumentati del 25% dal 1994 al 2008. Più di un terzo della popolazione adulta (35,6%) è in sovrappeso, mentre una persona su dieci è obesa (10,4%).
L'eccesso di peso è più diffuso tra gli uomini rispetto alle donne (sovrappeso: 44,2% vs 27,6%; obesità: 11,3% vs 9,5%) nelle fascia sociale media e in difficoltà economiche. L’Italia, purtroppo, detiene il primato negativo europeo per sovrappeso ed obesità in età infantile/adolescenziale, rispettivamente del 36% e del 15%. La principale causa dell’obesità è l’eccessiva assunzione di cibo altamente energetico per errate abitudini alimentari o per disturbi del comportamento alimentare. L'impatto di fattori genetici, endocrini e metabolici è ritenuto sostanzialmente trascurabile (0,3 - 0,4% delle obesità). Il chirurgo dell'obesità, insieme al paziente, ha la possibilità di scegliere tra varie soluzioni, quella più adatta al singolo caso. La scelta dipende dall'età, dalle aspettative, dalle abitudini e dagli stili di vita.