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I geni sono sequenze di acido nucleico ( DNA ) che raggruppate in unità operative lungo i cromosomi regolano la produzione delle proteine, sia strutturali che funzionali.
Per strutturali si intendono quelle proteine che vanno a costituire organi o apparati ( es.- apparato scheletrico, renale, ecc.) , per funzionali quelle che svolgono una funzione biochimica nel meccanismo vitale degli organismi, ( Es. enzimi, emoglobina, immunoglobuline, ecc.) Il DNA è formato da sequenze specifiche di basi nucleiche.
In effetti il gruppo specifico del DNA è il TRINUCLEOTIDE formato o da una base purinica ( Adenina o Guanina ) o da una base pirimidinica ( Timina o Citosina ) , ciascuna base è legata ad un pentoso
( desossiriboso) e ad un gruppo fosforico.
Nel luglio del 2002 la Corte di Cassazione si è occupata di un argomento di notevole complessità e attualità. È stata sottoposto alla sua attenzione, precisamente, il problema dei c.d. "tumori professionali", in particolare modo, del tumore polmonare e del mesotelio (tessuto epiteliale che riveste le membrane seriose dell'organismo) da amianto.
Il caso, oggetto della decisione della Corte, riguardava lavoratori che, svolgendo attività in stabilimenti in cui si producevano, riparavano e demolivano carrozze ferroviarie, erano morti a causa di insorgenza di malattie, quali il mesotelioma pleurico, mesotelioma peritoneale, carcinoma broncogeno.
Vivere a contatto con la musica significa vivere meglio, e questa è una certezza assoluta.
Lasciando per un attimo da parte tutto ciò nella Musicoterapia viene ormai da anni praticato per molte patologie (fisiche e psichiche), è certo che con la musica la nostra esistenza compie senz’altro un salto di qualità, tant’è che è ormai risaputo che la pratica musicale aiuta ad alleggerire la pesantezza della quotidianità, aumenta la creatività, placa il dolore, rafforza il coraggio, raffina il gusto, stimola l’intelletto, protegge gli affetti e rinvigorisce la salute, agendo inoltre sullo sviluppo fisico e psichico di ogni soggetto influenzandolo positivamente dal punto di vista personale e sociale, divenendo in tal modo una risorsa importante della vita umana.
Il potere evocativo della musica è immenso, ed è certo la prima qualità che le si riconosce. Infatti, indipendentemente dalla nostra volontà, ogni musica sa far emergere in noi ricordi ed emozioni più o meno sopite, ci fa abbozzare riflessioni, ci sussurra idee e pensieri esaltandoci ed emozionandoci, e ci racconta storie, ci libera dalle oppressioni, ci porta messaggi universali, insomma, è una forza grandissima, nessun’altra arte può e sa fare tanto. Insomma, la musica è la panacea della vita, tutti ne abbiamo bisogno, dal concepimento alla morte.
E’ stato inaugurato il 13 giugno il nuovo punto nascita dell’Azienda Ospedaliera G. Brotzu. Alla manifestazione sono intervenuti l’assessore all’Igiene e Sanità Antonangelo Liori , il presidente della Commissione Sanità Felicetto Contu e Monsignor Giuseppe Mani che ha tagliato il nastro e impartito la benedizione dei locali. Il direttore generale Dottor. Giorgio Sorrentino e il primario di ostetricia e ginecologia Dottor. Costantino Marcello hanno illustrato il reparto, mostrando i nuovi macchinari e le modernissime tecniche di monitoraggio presenti.
Nel nuovo punto nascita gli ambienti sono accoglienti e vivaci , i macchinari se pur altamente tecnologici hanno l’aspetto di oggetti quasi ludici per forma e colore e il tutto da l’impressione di un posto piacevole in cui stare e rassicurante per la propria salute e quella del proprio piccolo.
L’importanza della musica nel ricordo di eventi, situazioni e persone è grandissima, così come la sua forza emotiva. Il motivo è che il cervello umano immagazzina suoni e ricordi in un’area ben precisa, la quale, sollecitata dai suoni, ritrova pensieri, ricordi ed emozioni legate alla musica.
Così ascoltare una canzone può essere come fare un tuffo nel passato, una situazione che è capitata e capita a tutti, una cosa talmente comune da suscitare la curiosità e l’interesse da parte di alcuni ricercatori americani dell’Università di Davis, in California, che, non accontentandosi della semplice esperienza, hanno cercato una spiegazione scientifica al legame tra musica e ricordi.
Un esperimento su un gruppo di 13 studenti sottoposto ad una risonanza magnetica funzionale nel momento dell’ascolto di alcune canzoni, è stato così condotto: le canzoni (un campione di 100 fra le più famose degli ultimi anni) sono state scelte fra quelle del periodo in cui i soggetti avevano un’età compresa fra gli 8 ed i 18 anni, prendendo in esame quindi un periodo fondamentale della loro vita di bambini ed adolescenti, ed il loro ascolto doveva essere in seguito riferito in collegamento ad uno o più ricordi.
Ogni giovane ha riconosciuto una media tra le 17 e le 30 canzoni del campione proposto, di cui una media di 13 legate a ricordi familiari o personali in genere piacevoli (canzoni imparate a scuola o a casa, quelle legate alle vacanze, al primo innamoramento e così via).

il viaggiatore internazionale italiano che nei prossimi giorni varcherà i confini di altri paesi dovrà tenere un comportamento corretto e responsabile. Anche in un contesto di vacanza egli rappresenta il nostro Paese e ne è in certa misura AMBASCIATORE. Ambasciatore italiano dunque egli dovrà sentirsi.
Il viaggiatore deve accettare altresì il fatto che egli stesso è responsabile della salute e della sicurezza propria e delle persone che viaggiano con lui.
Esempi in Beethoven e Schubert
Tra le morti dei musicisti della storia non possiamo ignorare quelle arrecate dalla malasanità del tempo, una circostanza purtroppo allora molto diffusa, prodotta in parte dalla scarsa conoscenza della scienza di quei tempi lontani, ed in parte, a volte, anche dall’imperizia dei medici.
Questo fu in verità il caso del grande Beethoven, il quale, oltre ad essere portatore di molte patologie (dalla sordità alla gastroenterite fino alla cirrosi, passando per attacchi d’asma, polmoniti, eritemi diffusi, poliartriti, costipazioni, coliche addominali, cefalee e prostrazioni), morì per un errore del suo medico, il dottor Andreas Wawruch, il quale avrebbe cercato di disinfettargli una ferita - causata anch’essa da una manovra imperfetta di drenaggio che avrebbe dovuto liberare i polmoni del musicista da un eccesso di liquido dovuto ad un’infezione - con un unguento a base di piombo e mercurio, un medicamento al tempo piuttosto usuale ma non certo salutare, visto che il metallo alla base del rimedio, pur mantenendo una sua peculiarità antibatterica, si rivelava velenoso per l’uomo, specie se somministrato in alte dosi. La pomata incriminata sarebbe quindi passata dai tessuti all’interno, allo stomaco e poi al fegato, il quale, già seriamente compromesso dalla cirrosi (provocata da un eccessivo consumo di alcolici), non avrebbe avuto la possibilità di difendersi, così da trasformare il presunto rimedio medico nella causa della fine del musicista.
A scoprire una tale verità è stato il patologo viennese Christian Reiter, il quale ha analizzato due capelli del musicista facenti parte di una ciocca prelevatagli da alcuni amici a mo’ di reliquia al momento della morte, un cimelio che, passando di mano in mano, di laboratorio in laboratorio ed anche di asta in asta (è così che il ricercatore ne è venuto in possesso nel 1989), ha praticamente fatto il giro del mondo svelando tante ed importanti informazioni sul suo celebrato possessore.
È cosa sicura: la musica può guarire dalla depressione. Non parliamo di generiche condizioni di tristezza, stanchezza o apatia, ma di uno stato patologico clinicamente accertato con il quale non si può assolutamente vivere.
Di compositori depressi la letteratura musicale è piena. Soffrirono di depressioni serie e profonde artisti del calibro di Beethoven, Mozart, Rossini, Berlioz, Paganini, Ciajkovskij, Shostakovich (ma la lista sarebbe ancora lunga), e tutti per gravi motivazioni. Beethoven ebbe come causa della depressione la sordità, Mozart ebbe dei periodi bui a causa dell’incomprensione degli altri nei confronti della sua musica, troppo all’avanguardia per il suo tempo, Rossini si ritrovò depresso ed obeso dopo una lunga vita dedicata alla musica, Berlioz e Paganini allo stesso modo sentirono il male di vivere nonostante i grandi successi delle loro opere, perché nessuno le capiva fino in fondo. Ciajkovskij dal canto suo fu depresso per motivi personali, ma ugualmente compose opere meravigliose, ed infine il grande Shostakovich si ritrovò incupito e triste per problemi derivanti da un’infanzia non certo felice ed una carriera irta di difficoltà.
Infatti l’ultima frontiera del fitness moderno prevede l’ausilio della musica mozartiana come sottofondo per una nuova serie di esercizi ginnici atti a migliorare il corpo e la mente. Si tratta in verità di semplici movimenti prevalentemente mirati alla tonificazione muscolare, ma con la musica di Mozart essi accrescono i loro risultati sino a diventare un vero e proprio toccasana per la salute, e possono essere eseguiti a tutte le età.